Non riesco a parlare della splendida sera che è stata quella del ballo, sono troppo impegnata ad odiare quella vipera rossa che non fa altro che montare la testa a Lui, com’è possibile che le creda ancora dopo tutte quelle bugie? Fatto sta che al ballo ha solamente ballato e bevuto e non si è proprio divertito come piace a lui (farsi le ragazze, fumare..). Mi dispiace ma è una cosa orrenda e ingiusta. Non credo che gente del genere debba stare male.
Ci sono due cose che una persona fa quando viene a sapere di piacere ad un’altra:
- IGNORARLA: quindi prendere le distanze e fare ciò che le pare fregandosene altamente sia in sua presenza o sia in sua assenza. Non tener di conto dei suoi sentimenti e pensare così di farla stare meglio, di far sentire l’assenza di questa persona come amica e di farle capire che si vive ancora.
- DIVERTIRSI: quindi prendersi gioco di lui in sua presenza. Illuderlo e farlo soffrire a motore. Pensare a lui in sua presenza e ad altri in sua assenza. Fare il “doppio gioco” in due parole, doppia faccia. Con lui giocare e farlo sentire ‘importante’ e ‘amato’, quando invece girato l’angolo stai già baciando qualcun’altro.
La stronza rossa ha attuato la sua partitella di gioco e sta vincendo alla grande. Il problema è che Lui non se ne accorge, perché di solito è così, se sei dalla parte dell'”innamorato” non capisci più niente e il suo ‘ti voglio bene’ equivale a tre ‘ti amo’.
Quanto mi dispiace, quando mi guardava con quegli occhi al ballo come bloccato da delle catene invisibili. Gli ha preso il cuore, se pur non volendo, e glielo sta limitando. Lo sta uccidendo lentamente ed è questo quello che non volevo perchè so che se perderà davvero la testa sarà troppo tardi e il nostro momento non arriverà davvero mai. Quant’è bello quando balla e mi sorride e mi dice che avevo fatto colpo ed io sorridevo ma morivo dentro dalla voglia di buttarmi tra le sue braccia e restare lì per tipo tutta la sera. Quant’era bello con la giacca, quando togliendosela l’ha passata alla fedele amica della vipera, che probabilmente avrà anche lei una cotta per lui, e anche morendo di freddo taceva. Quant’era bello quando fumava e tremava nella sua camicia bianca, forse un po’ sudata, ma molto profumata. Quant’era bello quando si è avvicinato e voleva una foto con me, quando ha sorriso e mi ha abbracciato. Quant’era bello, in tutti i sensi, nei suoi atteggiamenti e nelle sue gentilezze. Mi guardava e per la prima volta riuscivo a sentirlo davvero, dentro me. Non sono farfalle allo stomaco, è una cosa che si sente e tu lo sai che si sente, ma non riesci a dirlo o ci metti un pochino a realizzarlo. Non so spiegarlo e non voglio farlo, ma so soltanto che non riesco a togliermi i suoi sguardi dalla testa.
Poi torna la vipera e devo dimenticare tutto, per me.
Non si può soffrire per qualcosa che non si ha… vabbè lasciamo stare.